01. SCELTA DEGLI STRUMENTI MUSICALI.
È sempre buona regola partire con il piede giusto. Alcune chitarre acustiche sono particolarmente adatte al picking, ma inadeguate allo strumming.
02. OTTIMIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI (MANUTENZIONE, ACCORDATURA, SCELTA DEGLI ACCESSORI).
La scelta di un plettro morbido o di uno rigido incide molto sul suono dei transienti di una corda di chitarra: non esiste (ancora) tecnica di missaggio in grado di riprodurre risultati simili.
03. SCELTA DEGLI ESECUTORI (SE RICHIESTO).
Un bravo musicista che suona uno strumento scarso ottiene sempre risultati migliori di un musicista scarso che suona uno strumento di qualità. Un bravo jazzista potrebbe non essere un bravo rocker. Il suono di John Bonham è ottenuto, prima di tutto, grazie a John Bonham!
04. IMPOSTAZIONE DEGLI ASCOLTI IN CUFFIA E CURA DEL LIVELLO DI COMFORT DEGLI ESECUTORI.
Premere il tasto “REC” inibisce sempre i musicisti. Se in cuffia il volume è troppo alto, si tende a suonare troppo forte e viceversa. Sentirsi bene, in tutti i sensi, è fondamentale per dare il meglio di sé.
05. SCELTA DELL’AMBIENTE ACUSTICO NEL QUALE REGISTRARE. OTTIMIZZAZIONE DELL’ACUSTICA (LA RICERCA DELLO SWEET SPOT ALL’INTERNO DELLA STANZA, L’USO DI GOBOS, ECC.).
La stanza può essere considerata come uno degli strumenti dell’ingegnere del suono e influenza molto il suono ripreso.
06. SCELTA DEI MICROFONI.
Il microfono giusto è quello che permette al tuo strumento di rendere al meglio. Quello più appropriato è quello che consente di ottenere il risultato artistico voluto.
07. POSIZIONAMENTO MICROFONICO.
Un centimetro può segnare la differenza tra un suono amatoriale ed uno professionale.
08. SCELTA DI PREAMPLIFICATORI E CONVERTITORI.
Conferiscono colore al suono. Possono valorizzare la ripresa microfonica.
09. EQUALIZZAZIONE E COMPRESSIONE.
Non sempre necessario, ma rimandare tutto alla fase del missaggio significa dilatarne i tempi e procrastinare decisioni artistiche importanti.